L'inabitazione
divina
In noi, Dio
è presente con la sua stessa sostanza:
"se uno mi ama osserverà la mia
parola, e il Padre mio lo amerà, e verremo a lui e dimoreremo presso di
lui" (Gv 13,23).
Le tre Persone divine abitano nell'anima di chi le ama.
La loro presenza nell'anima dei giusti realizza le promesse e le profezie dell'Antico
Testamento, riguardanti il cuore nuovo e lo spirito nuovo, lo Spirito divino in
noi, la capacità di custodire e attuare i decreti divini (Ez 36,26-28).
La
realizzazione ha superato di gran lunga le antiche attese e immaginazioni.
Nessuno avrebbe mai immaginato che lo Spirito di Dio potesse essere una persona
divina e che sarebbe venuto ad abitare con il Padre e il Figlio nell'anima resa
giusta dalla grazia divina (santificante).
Giustificazione, grazia
santificante, inabitazione divina, sono grandi misteri rivelati, che superano
la nostra comprensione.
I teologi, tuttavia, hanno cercato di chiarirli in qualche
modo.
Per Vasquez-Galtier Dio rimarrebbe presente nell'anima del giusto per
produrvi e conservarvi la grazia santificante, permettendole di operare
soprannaturalmente.
Per altri Dio sarebbe presente come il conoscente nel
conosciuto, poiché la grazia santificante rende l'uomo capace di conoscere e
amare Dio come è in se stesso e ciò spiegherebbe perché la fede sia l'inizio
della visione intuitiva.
Più
soddisfacente sembra l'esempio di Flick-Alszeghy, per i quali l'inabitazione,
essendo essenzialmente l'amicizia fra l'uomo e Dio instaurata dalla
giustificazione, richiederebbe una comunione vitale, che rende necessaria la
presenza di Dio nell'anima.
Il Concilio di Trento ha espresso pure le cause
della giustificazione; causa finale (o fine) è la gloria di Dio e di Cristo e
la vita eterna;
causa efficiente è lo stesso Dio misericordioso, che gratuitamente purifica e santifica;
causa meritoria è Gesù Cristo con la sua passione, morte e risurrezione;
causa
strumentale è il battesimo o lavacro di rigenerazione; causa formale è la
giustizia (santità) di Dio con la quale siamo rinnovati, santificati e resi suoi
figli (DS 1529).
Riassumendo:
la giustificazione che Cristo ci ha meritato e ci
conferisce mediante il ministero della sua Chiesa è una rinascita spirituale,
una nuova creazione, la deificazione dell'uomo, effetto di un'operazione
misteriosa di Dio che, senza essere una generazione vera e propria, fa
dell'uomo un figlio adottivo di Dio.
Con essa Dio conferisce all'uomo una nuova
natura, la grazia santificante e il nuovo agire da "figlio".
Così
espressa, essa specifica e approfondisce la definizione sintetica del
Catechismo che abbiamo esaminato prima:
"la grazia santificante è dono
abituale, disposizione stabile e soprannaturale, che perfeziona la persona per
renderla capace di vivere con Dio e di agire per amor suo" (n. 2000).
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