La
resurrezione è il momento della vita
La risurrezione non sarà qualcosa di diametralmente
opposto all'esperienza terrena;
sarà il coronamento di una vita nella quale avremo
saputo scoprire e, nello stesso tempo, porre segni di risurrezione.
Gli atti di
bontà, i gesti di solidarietà, il servizio disinteressato e gioioso alla vita
fanno crescere la speranza della futura risurrezione, fanno corpo con la parte
migliore di noi;
sono germi meravigliosi che portano frutti abbondanti durante
l'esistenza e che fioriranno in pienezza nella vita eterna.
"Ciò che tu
semini non prende vita, se prima non muore"
Ma qualcuno dirà: "Come
risuscitano i morti? Con quale corpo verranno?".
Stolto! Ciò che tu semini
non prende vita, se prima non muore;
e quello che semini non è il corpo che
nascerà, ma un semplice chicco, di grano per esempio o di altro genere.
E Dio
gli dà un corpo come ha stabilito, e a ciascun seme il proprio corpo.
Così
anche la risurrezione dei morti:
si semina corruttibile e risorge incorruttibile;
si semina ignobile e risorge glorioso, si semina debole e risorge pieno di
forza;
si semina un corpo animale, risorge un corpo spirituale.
Se c'è un corpo animale, vi è anche un corpo
spirituale, poiché sta scritto che il primo uomo, Adamo, divenne un essere
vivente, ma l'ultimo Adamo divenne spirito datore di vita (1Cor 15, 35-38.
42-45).
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