MESSALE
ROMANO
I Principi e norme per l'uso del Messale Romano affermano che
l'eucaristia è il convito pasquale per mezzo del quale è reso di continuo
presente nella chiesa il sacrificio della croce (n. 48).
Secondo il Rito dell'iniziazione
cristiana degli adulti l'unità celebrativa di battesimo, confermazione ed
eucaristia manifesta l'unità del mistero pasquale, lo stretto rapporto fra la
missione del Figlio e l'effusione dello Spirito Santo e l'unità dei sacramenti
con i quali il Figlio e lo Spirito Santo vengono insieme al Padre a prendere
dimora nei battezzati (n. 34).
Con il sacramento della confermazione i
battezzati ricevono l'effusione dello Spirito Santo, che nel giorno della
pentecoste fu mandato dal Signore risorto sugli apostoli (Rito della
confermazione, 1).
Nella celebrazione del sacramento della penitenza e
della riconciliazione, «Dio Padre che ha riconciliato a sé il mondo nella morte
e risurrezione di Cristo, e ha effuso lo Spirito Santo per la remissione dei peccati,
mediante il ministero della chiesa», concede al peccatore pentito il perdono e
la pace realizzata nella pasqua di Cristo (Rito della penitenza, 46).
L'unzione
degli infermi è professione della fede nella morte e risurrezione di Cristo, da
cui il sacramento deriva la sua efficacia (Sacramento dell'unzione e cura
pastorale degli infermi, 7).
Nel sacramento del matrimonio lo Spirito Santo
implorato sugli sposi fa sì che essi attingano dall'amore con cui Cristo ha
amato la chiesa e ha dato se stesso per lei, la forza di amarsi con amore
reciproco e dedizione indivisa (Ordo celebrandi matrimonium, editio
typica altera, 9).
Col sacramento dell'ordine Dio rende partecipe un membro del
popolo di Dio, dello Spirito con il quale Cristo offrì se stesso sulla croce e
rese partecipi gli apostoli della missione di annunziare ed esercitare la sua
opera di salvezza in tutto il mondo (cfr. la preghiera di ordinazione del
presbitero, in Pontificale Romano, Ordinazione del vescovo, dei presbiteri e
dei diaconi, 1992, n. 177).
Le benedizioni, poi, sono segni sensibili,
istituiti dalla chiesa a somiglianza dei sacramenti, per mezzo dei quali viene
significata, e nel modo ad essi proprio realizzata, quella santificazione degli
uomini e quella glorificazione di Dio che costituisce il fine cui tendono tutte
le altre attività della chiesa (Benedizionale, 9).
Anch'esse, a loro
modo, traggono la loro efficacia dal mistero pasquale e permettono ai fedeli di
estenderne la grazia ai diversi avvenimenti della vita (cfr. ibid., 14).
L'opera della redenzione umana e della perfetta glorificazione di Dio oltre che
per mezzo dell'eucaristia e dei sacramenti, Cristo la compie anche attraverso
la liturgia delle ore (Principi e norme per la liturgia delle ore, 13),
che estende alle diverse ore del giorno le prerogative del mistero eucaristico,
centro e culmine di tutta la vita della comunità cristiana:
la lode e il
rendimento di grazie, la memoria dei misteri della salvezza, le suppliche e la
pregustazione della gloria celeste (ibid., 12).
E per quanto riguarda
l'anno liturgico molto bene ne riassume il rapporto con il mistero pasquale il
testo dell'annuncio della Pasqua che si fa nella solennità dell'Epifania:
Centro di tutto l'anno liturgico è il triduo
pasquale del Signore crocifisso, sepolto e risorto.
In ogni domenica,
Pasqua settimanale, la santa chiesa rende presente questo grande evento nel
quale Cristo ha vinto il peccato e la morte. Dalla Pasqua scaturiscono i giorni
santi.
Anche nelle feste della Madre di Dio, degli apostoli, dei santi e
nella commemorazione dei fedeli defunti la chiesa proclama la Pasqua del suo
Signore.
Compito dei prossimi decenni sarà quello della
formazione dei cristiani allo spirito della liturgia., perché tutta l'esistenza
cristiana acquisti un volto pasquale.