LA CONFERMAZIONE
SACRAMENTO
La confermazione è il sacramento che ci dona la pienezza
dello Spirito, il sacramento della pentecoste.
<Sacramento> (al singolare), etimologicamente
significa: l'azione che si compie, mediante un mezzo-strumento, per rendere
sacro qualcosa o qualcuno; infatti sacra-mentum è composto dal verbo sacrare
[= l'azione per rendere sacro] e dalla parola mentum [= il mezzo per
ottenere un certo scopo].
Nella Bibbia il termine latino sacramentum traduce la
parola greca mysterion che sta ad indicare il piano divino salvifico di
Dio, il suo proposito di salvare l'uomo. San Paolo, in Efesini 3,3-12,
definisce se stesso come ministro del mistero del Cristo: far conoscere il mistero
che era nascosto alle precedenti generazioni, ma che ora è stato rivelato
per mezzo dello Spirito [cf anche 1 Corinzi 2,7-10; per l'AT cf Daniele
2,18-19].
Praticamente Cristo stesso, nato-morto-risorto, e la sua
missione, sono il primo e grande <sacramentum>
di salvezza: <davvero grande è il
mistero-sacramento della pietà: Egli si manifestò nella carne, fu giustificato
nello Spirito, apparve agli angeli, fu predicato in mezzo alle genti, fu
creduto nel mondo, fu assunto nella gloria> (1 Timoteo 3,16).
Il dono della salvezza, nell'attuale economia voluta e
stabilita da Dio, viene all'uomo per mezzo di Cristo e in Cristo (sacramento di
Dio), attraverso la Chiesa (sacramento di Cristo), mediante i segni sacramenti
(i sacramenti di Cristo e della Chiesa).
Cristo, sacramento di Dio.
Se <sacramento> significa rivelazione-dono della
salvezza di Dio in e attraverso una forma esterna-visibile, Cristo con la sua
incarnazione (cf Gv 1,14) è il primo grande sacramento: <il sacramento di Dio non è altro che Cristo>
(S. Agostino); <Cristo è per noi,
nella sua umanità, il sacramento di Dio> (H. de Lubac).
L'Umanità di Cristo è l'unico, singolare e straordinario
mistero-sacramento dell'incontro salvifico del Padre con gli uomini nello
Spirito Santo. E' piaciuto a Dio infatti salvare l'uomo mediante la carne di
Cristo assunta dalla divinità (caro salutis cardo: la carne è cardine
della salvezza). Questa carne santissima e ripiena di Spirito Santo è
manifestazione della potenza e della sapienza del Padre. Parlando del Verbo di
Dio fatto uomo e venuto ad abitare in mezzo a noi, san Giovanni dice: <Noi abbiamo contemplato la sua gloria
(doxa), gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità>
(Gv 1,14); le sue opere ed i suoi miracoli, cioè i <segni> da lui
compiuti, sono espressione della vita che era in lui, bagliori della <luce
che venendo al mondo illumina ogni uomo> (Gv 1,4.9; 3,19s; 8,12) che
vuole credere, che vuole scoprire il senso di questa luce.
Cristo realizza in senso assoluto la presenza di Dio fra noi,
presenza personale e piena, della quale l'abitazione di Dio nella tenda o nel
tempio dell'antica alleanza non erano che figure (cf Esodo 25,9; Geremia
7,4-10.12-15; 26,1-9). A questo proposito così si esprime la costituzione Dei verbum su la divina rivelazione:
<Gesù Cristo,
Verbo fatto carne, mandato come uomo agli uomini, parla le parole di Dio, e
porta a compimento l'opera di salvezza affidatagli dal Padre (cf Gv 5,36;
17,4). Perciò egli, vedendo il quale si vede anche il Padre (Gv 14,9), col
fatto stesso della sua presenza e con la manifestazione di sé, con le parole e
con le opere, con segni e con miracoli, e specialmente con la sua morte e con
la sua risurrezione di tra i morti, e infine con l'invio dello Spirito di
verità, compie e completa la rivelazione e la corrobora con la testimonianza
divina, che cioè Dio è con noi per liberarci dal peccato e dalla morte e
risuscitarci per la vita eterna> (DV
4). La Chiesa
sacramento di Gesù Cristo.
Dopo Cristo e inscindibilmente legata a lui, anche la Chiesa
è mistero-sacramento di salvezza per tutte le genti, cioè lo strumento eletto,
intelligente e sensibile con il quale Dio fa giungere la sua Parola, la sua
Sapienza e il suo Spirito fino ai confini della terra. Questo permette ad
Agostino di scrivere: <La Chiesa
dei battezzati è il mistero-sacramento dell'arca di salvezza>; e S.
Cipriano: <La Chiesa è
l'indistruttibile sacramento dell'unità>.
La Chiesa porta in questo
mondo la Parola ed i sacramenti della salvezza. In essa si fa presente <tutti i giorni fino alla fine del mondo>
(Mt 28,20) il Cristo glorioso. Animata e sorretta dallo Spirito Santo essa
estende e comunica a tutte le generazioni e a tutti i popoli la salvezza
compiuta dal suo Sposo e Signore. Essa è qui in terra il sacramento di Gesù
Cristo, come Gesù Cristo è per noi, nella sua umanità divinizzata, il
sacramento di Dio1. E come nessuno ha accesso a una conoscenza del Padre senza
passare per Colui che resta sempre e per tutti la <via> e <l'immagine
del Dio invisibile> (Gv 14,6; Col 1,15), così la Chiesa tutta intera,
visibile e invisibile, terrestre ed eterna, ha per fine quello di mostrare il
Cristo, di condurre a lui, di comunicare la sua grazia. Essa non esiste che per
metterci in rapporto con lui.
1) O. SEMMELROTH, La Chiesa sacramento di salvezza,
D'Auria, Napoli 1965.
Solo essa può farlo e mai ha finito di farlo. Mai viene un
momento, nella vita degli individui e nella storia dei popoli, nel quale il suo
ruolo dovrà o anche solo potrà cessare. Giustamente è stato scritto che se il
mondo perdesse la Chiesa perderebbe la Redenzione. Infatti <la Chiesa è
in Cristo come un sacramento o segno e strumento dell'intima unione con Dio e
dell'unità di tutto il genere umano>.
Perciò la Chiesa non è solo segno visibile di salvezza, ma
anche <sacramento> del Cristo glorioso. Come sacramento del Cristo
risorto essa ha la missione di rendere presente la salvezza operata da Cristo,
mediante l'annuncio della Parola, i sacramenti, la testimonianza. Essa deve
annunciarlo, donarlo, mostrarlo a tutti: essa è sempre, e in tutta verità, la
Chiesa di Cristo. Ma ciò che è in se stessa, deve divenirlo in noi.
Ciò che essa è per noi, deve esserlo anche per mezzo di noi.
Occorre che Cristo, anche per mezzo nostro, continui ad essere annunciato,
celebrato, testimoniato.
Scaturita quale mirabile sacramento dal costato del Cristo
dormiente sulla croce (s. Agostino citato in SC 5), in virtù di quel <sangue
ed acqua> (Gv 19,34) essa rende presente ed attuale il mistero pasquale di
Cristo ed offre agli uomini la possibilità di inserirsi nell'organismo vivo del
suo corpo.
Secondo SC 59: * esprimono la fede della Chiesa. La
Chiesa crede nell'efficacia dei segni sacramentali che essa compie nel nome e
con l'autorità di Cristo; ecco perché, per la validità di un sacramento, si
richiede sempre di fare ciò che intende fare la Chiesa; * esprimono la fede
del soggetto che li riceve: la presuppongono (senza la fede in Cristo e
nella sua opera di salvezza non esiste neppure l'azione sacramentale salvifica:
cf Mc 16,15; At 8,37s; è dunque lecito e doveroso dare l'unzione dei malati
anche a chi è in coma, presupponendo che, se fosse stato in coscienza,
l'avrebbe lui stesso liberamente richiesta; nel battesimo dei bambini si
presuppone la fede dei genitori e della Chiesa stessa); la esprimono (tutti i
sacramenti sono una professione-confessione di fede in Cristo Signore); la
nutrono e la irrobustiscono (<credo, ma aumenta la mia fede> Mc 9,24).
Senza la fede i santi segni non riusciranno ad essere letti al di là della loro
sfera <mondana>, non potranno indicare il distacco verso Colui che è il
<totalmente Altro>, sempre inaccessibile in se stesso e mai pienamente
comunicabile; senza la fede, invece che <santo> il segno diventa
<magico>, quasi un pretendere di carpire la potenza divina e dominarla
per i propri fini (cf l'episodio di Simone il mago in At 8,19-25; anche
l'episodio di cafarnao in Gv 6,26-28).
Nei sacramenti è Cristo stesso che agisce, per mezzo dei suoi
ministri.
Gesù nostro Redentore è dunque l'unico autore della Chiesa e
dei sacramenti della Chiesa. Egli è il <sacramento> che si prolunga nei
<sacramenti> per poter ragiungere tutti gli uomini di tutti i tempi e
salvarli e ricondurli al Padre.
La Bibbia è esplicita sull'istituzione da parte di Gesù di
alcuni sacramenti: il Battesimo (Mt 28,19; Mc 16,15; Gv 3,4); l'Eucaristia
(Lc 22,19; 1 Cor 11,26); la Penitenza (Gv 20,23). Di fatto però
anche gli altri sacramenti vanno ricondotti a Cristo, dal momento che gli
Apostoli si sono considerati solo <ministri> di Cristo e
<amministratori> dei misteri di Dio (1 Cor 4,1); in quanto fedeli
amministratori nulla inventano, ma fin dall'inizio applicano ben precisi gesti
sacramentali che fanno risalire alla volontà di Cristo Salvatore, quali la
Confermazione (At 8,7; 19,6); l'Unzione (Giacomo 5,14); il
matrimonio (Ef 5,25; Mt 19,3-9); l'Ordine (2 Tim 1,6; 2,2; ma già in
Lc 22,19: fate questo...). Nei brani evangelici citati vediamo come i
sacramenti vengono raccomandati dagli apostoli, vengono presi ad esempio di
vita santa e giusta.
Chi immagina nell’istituzione dei sacramenti solenni
cerimonie è fuori strada. Non bisogna mai dimenticare infatti il significato di
sacramento, cioè mistero. Mistero è il come discenda lo Spirito Santo per
imposizione della mani sui cresimandi, mistero è come il matrimonio vincoli per
l’eternità due persone eterosessuali, mistero è l’unzione degli infermi che
guarisce, mistero è l’Ordine che conferisce il potere di legare e di sciogliere
le anime su questa terra.
Viene tuttavia da chiedersi: qual è la potestà della Chiesa
sui sacramenti? Per analogia con la liturgia, anche dei sacramenti si può dire
che essi constano di una parte immutabile (di istituzione divina) e di parti
suscettibili di cambiamento, che nel corso dei tempi possono o anche devono
variare (SC 21). E' in questo ambito rituale e mutabile che la Chiesa, con quel
processo chiamato <inculturazione>, di fatto è sempre intervenuta per
regolare la disciplina sacramentale (CIC 841).
I sacramenti cristiani hanno la forza di santificare perché
non sono segni vuoti o sterili, ma sono carichi della realtà significata:
contengono e comunicano, con la forza dello Spirito Santo, la grazia
trasformante e deificante a coloro che li ricevono con le dovute disposizioni
del cuore. Vuoti lo diventerebbero se chi li riceve non crede.
Dicono i Padri: <Il
corpo viene lavato affinché l'anima sia purificata; il corpo riceve l'unzione
affinché l'anima venga consacrata> (Tertulliano). Pertanto: i
sacramenti contengono e coferiscono la grazia; non solo nutrono e
irrobustiscono la fede, ma contengono e comunicano la grazia di Dio all'uomo
che li riceve con le debite disposizioni.
Nella sua umanità Cristo è dunque il sacramento primordiale
del Padre, il sacramento dell'incontro con Dio.
Che cosa produce in noi lo Spirito Santo? Leggiamo nella
lettera ai Galati: "Il frutto
dello Spirito è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà,
mitezza, dominio di sé" (Gal 5,22).
La confermazione è la pentecoste continuata. È il segno che
la pienezza dello Spirito Santo è data a tutto il popolo di Dio.
"Effonderò il
mio spirito sopra ogni uomo" (Gl 3,1) aveva promesso il Signore:
ecco la confermazione. La confermazione è un sacramento ben distinto, anche se
non veramente separabile, dal battesimo e dall’eucaristia.
Tutti i sacramenti ci comunicano lo Spirito Santo. Ogni
sacramento viene dalle tre persone divine; ogni sacramento dà la vita, il
perdono e lo Spirito. Ciò non impedisce che un determinato sacramento sia
"specializzato" al dono della vita, o del perdono, o dello Spirito.
Così ogni battesimo è immersione nello Spirito; ma è la confermazione che ci dà
il dono pieno dello Spirito.